L’incontro, che ha avuto luogo sabato 21 marzo presso la sede del centro culturale nel cuore di Recanati, è stato presentato da professionisti e consulenti esperti, che oltre a testimoniare le loro esperienze e percorsi lavorativi, attraverso aneddoti illuminanti che non potevano non indurre a riflettere ognuno di noi, hanno fornito ciascuno una propria interpretazione della toccante traccia con cui Carròn ha definito il lavoro.

“Il lavoro può diventare un’esaltazione o una condanna, perché ognuno vive il lavoro come vive se stesso, essendo il lavoro un’espressione di sé…L’uomo che si concepisce da solo, autonomo, senza legami, dipende quasi inesorabilmente da questi cicli di esaltazione o depressione, momenti in cui tocca il cielo con le dita e si crede Dio, e momenti in cui scende nell’abisso e si considera un nulla…”  

Alessandro Bonmarito, dirigente di Banca Marche, Roberto Tombolini, manager di un’affermata azienda nel settore petrolifero e vice presidente del Centro Culturale Péguy, Stefano Castagna,  responsabile del servizio di orientamento e lavoro presso la Compagnia delle Opere delle Marche Sud e Pietro Subrini, amministratore della Bricomax S.r.l. e presidente del Centro di Solidarietà della CDO Marche Sud; personalità avviate e ben inserite nel mondo del lavoro,   che    hanno condiviso con i presenti non soltanto le loro esperienze professionali, ma anche il bagaglio di insegnamenti e valori scaturiti da queste. La nostra umanità non può prescindere dallo sguardo verso gli altri – ha spiegato Pietro Subrini – Di qui l’importanza della carità, come affiancamento e condivisione di un bisogno.

Uniti nell’incertezza, dunque, lavoratori e non, nella profonda consapevolezza che il lavoro altro non è che una grazia di Dio e che lavorare significa quindi aderire ad un progetto che è stato disegnato su ciascuno di noi. Proprio per questo a definire il lavoro non è il grado di responsabilità, ma la coscienza con cui l’uomo lo affronta – ha concluso Tombolini alla fine del suo intervento.

Un punto di vista diverso, dunque, con cui si è cercato di stimolare ed incoraggiare una nuova generazione di giovani che vive con sempre più depressione e demoralizzazione il problema del lavoro.

L’incontro si è concluso con la presentazione del nuovo servizio di accompagnamento del Centro Culturale Péguy, che si proporrà di sostenere ed indirizzare le aspettative di tutti coloro, soci e non, che sono alla ricerca di occupazione, attraverso l’attivazione nel sito di una vetrina di opportunità per chi offre e necessita di lavoro. Oltre a ciò, il Centro Péguy assicurerà, nella sua sede in Corso persiani 48, il funzionamento di uno sportello di segreteria per vari ed eventuali colloqui, operativo il lunedì e martedì dalle 17 alle 19.

Il raggio d’azione sarà ulteriormente potenziato dall’accordo raggiunto con la Compagnia delle Opere Marche Sud, che segnalerà le richieste di lavoro delle circa 1000 aziendeassociate presenti nella provincia di Macerata, Fermo e Ascoli Piceno. 

Non una crisi senza via s’uscita. Bensì, la crisi come un’occasione per riscoprire il valore del lavoro, uniti nella speranza e nella forza della condivisione.

 

Federica Giorgi