Fr. M. Raymond,  monaco trappista nell’abbazia di Nostro Signore del Getsemani nel Kentucky racconta in questo libro la vita di S. Roberto “il ribelle”, di Sant’Alberico “il radicale” e di Santo Stefano Harding “il razionalista”, fondatori dell’ordine cistercense nel secolo XII.

Nel libro emergono le loro storie personali fatte di grandi desideri che” infiammano il cuore” come ricordava al proprio abate Roberto e grandi dolori con i quali “Dio penetra più a fondo nell’animo umano per seminare la vera umiltà” come assicurava Stefano all’amico Alberico. 

Grazie al suo racconto scorrevole e sempre avvincente l’autore descrive la “ribellione” dell’ordine cistercense che altro non era se non il vivere la regola benedettina seguendo lo spirito di povertà che l’ispirava.  La stessa povertà che porta a riconoscere che l’unica cosa per cui vale la pena dedicare la vita è Gesù Cristo. Questo nuovo modo di vivere il monastero troverà, però, grandi nemici proprio all’interno dell’ordine benedettino ed inaspettati servitori proprio nella nobiltà dell’epoca.