Nel Medioevo, quando veramente si sapeva cantare, il massimo dell’espressione musicale era una melodia fatta di “a_a_a_a” che si chiamava “jubilus” (si conserva ancora in qualche museo nobile nella terra di Milano, ma i preti milanesi non la usano più), dove tutto il canto è una sola lettera: “a_a_a_a”, secondo un motivo musicale che trascina molto più di un canto con parole espresse. Infatti, una ragione affascinata ha come estremo segno gli occhi spalancati di un bambino. Quando uno vuole bene veramente a una persona sta lì, a pensare o a guardare, perché ogni parola in cui si arrischiasse diminuirebbe quell’altezza. In questi casi, di fronte a qualcosa che ci affascina, il parlare e il provare a spiegare ci lasciano sempre con la bocca amara, ci lasciano sempre con una specie di rabbia: più dici meno dici.